Anastacia: «Lettera alla giovane me!»

Anastacia si racconta in un’intervista per Bigissue. Qui ripercorre la sua vita tramite una specie di “Lettera alla giovane lei”. Ecco cosa dice a noi e a se stessa!

"Ci siamo trasferiti da Chicago a New York quando avevo 16 anni. Mia madre, era un'attrice e aveva appena divorziato da mio padre. Perciò fu una grande transizione per me. Ero ancora molto timida. Ero cordiale, ma goffa.
Non potevo indossare qualcosa di troppo osé altrimenti mia madre si sarebbe arrabbiata. E' una donna di Chicago, ma irlandese e molto rigida. Teneva a freno sia me che mio fratello e sorella.

Mi è stata diagnosticata la malattia di Crohn quando avevo 13 anni, che i medici hanno scoperto visitando un tumore benigno dislocato. Comunque ero una bambina sana e una volta fatta la mia operazione non ho avuto problemi legati al Crohn fino a 19 anni per colpa di una dieta. Fondamentalmente, stavo cercando di perdere le mie tette e il mio sedere. [Un manager ha detto] che non erano adatte per una ballerina, non andavano bene per l'immagine. Così ho seguito questa dieta obbligatoria di verdura e frutta e dopo 3 settimane il mio intestino è crollato. In quel momento ho capito che cosa significasse questa condizione. 

Mi sentivo un’adolescente molto goffa. Volevo gli occhi azzurri, volevo essere più alta, indossavo gli occhiali, ho sviluppato il mio petto presto e mi imbarazzava. Solo che non ero il tipo di ragazza che pensava ad avere appuntamenti con ragazzi. Anche se in un certo senso mi andava bene, perché non volevo uscire con nessun ragazzo. Volevo solo esserci amica, i ragazzi erano carini con me.
Fino a quando facemmo uno spettacolo a scuola, dove tutti abbiamo dovuto indossare delle tute strette per un balletto. Sono entrata nella stanza, tutta tette e sedere, e i ragazzi non mi hanno più guardato nello stesso modo. Ero mortificata. E’ da qui probabilmente che iniziai a indossare camicie del mio patrigno, grandi e larghe, per coprire. Volevo solo restare bambina. 

La mia carriera è iniziata quando avevo 30 anni. Spesso dico che ero come un buon vino, ci ho messo molto tempo per maturare. Non avevo uno staff che mi curasse fino a quando ho firmato con la Sony e mi hanno dato un team di make-up. Avrei dormito con il trucco perché ero tipo “wow! Guardate la mia faccia!” Non potevo credere che la mia faccia potesse apparire così. 

Quando ripenso alla me adolescente, in realtà mi piace molto. Era molto innocente, probabilmente per troppo tempo. Non ho capito veramente come funzionavano le cose là fuori, non fino a quando la mia carriera ha iniziato e ho dovuto prendere decisioni importanti. Fino a allora avevo avuto lavori part time, dipendevo da mia mamma, e non mi ha mai messo pressione per essere qualcuno o fare qualcosa. Forse ha visto il talento in me e ha pensato “sta per diventare qualcuno”. Ma io non ho notato per molto tempo che potessi avere quello che ci voleva per essere come Madonna e Janet Jackson. 

Se avessi detto alla me adolescente che stava per essere una grande pop star, avrebbe detto che era impossibile. Non ci avrebbe mai creduto. E neanche lo stava sognando. Questo era il sogno di mia madre, che non era il mio sogno. Mia madre cantava allo specchio, immaginandosi di vincere tutti questi premi ... E pensare che ho finito per vivere quella vita! La giovane me direbbe “IO che cosa? Ma stai scherzando?” Eppure mi trovo stranamente a mio agio con la fama. Mi sento abbastanza normale. Mi piace stare con persone interessanti, avere conversazioni con persone interessanti. E in un certo senso mi sento ancora la sedicenne che ero, non capendo esattamente cosa stia succedendo. 

La mia carriera è arrivata così in fretta che non credo mi sia resa conto quanto fossi grande fino a quando stavo già “scendendo la scala” e la gente diceva “ehi, cosa le è successo?”. Penso che mentre stava accadendo ero così occupata e cercando di accontentare tutti non ero nel presente. Adesso vivo il presente. E mi sto godendo quello che succede in ogni momento, ridacchiando come una scolaretta, pensando “Che figo, sto scrivendo il mio nome su un mio CD. Questi fan sono fuori del mio hotel e mi hanno detto che mi stanno seguendo in giro per 17 date” “oh mio Dio, sul serio ?!” È divertente.

Se avessi voluto far fuori la giovane me, avrei potuto dirle che avrebbe cantato con Elton [come ospite speciale al Greatest Hits di Elton Live Show a New York]. Oh mio Dio, stai scherzando? Quel momento, fino ad oggi, è il momento preferito della mia vita. Ricordo ancora quando cantavo i suoi album dalla finestra di casa mia quando ero ragazzina. Quindi wow, pensare: “sono qui, sul palco, sto cantando con lui in questo momento. Sto guardando lui come la mia mamma guardò la copertina dell'album.”.
Abbiamo cantato “Saturday Night’s Alright for Fighting”. In realtà, nel mio nervosismo sul palco, ho sbagliato alcune parole. E lui era tipo “oh mio Dio, non sa nemmeno cantare le parole giuste, vecchia vacca!” Così mi chiama, vecchia vacca. Abbiamo riso insieme. Ancora oggi ridiamo se mi chiama.

E’ una grande ironia della mia vita che io abbia odiato i miei seni e poi ho avuto il cancro al seno. Questi due piccoli mostri - ora li chiamo il mio twinset e sono semplicemente incredibile. Oggi sono così orgogliosa di essere una donna. Sono stra- benedetta. Il cancro al seno mi ha portato più femminilità di quello che sapevo mi serviva. Avevo così paura del cancro, ma ora lo ringrazio. All'inizio della mia carriera ero tipo “io un sex symbol? Oh mio Dio, eww! Voglio che la gente mi rispetti per il mio talento e la mia mente.” Adesso penso tipo “mancami di rispetto, vedimi come una bionda stupida se vuoi.” Sto godendo l’essere un pochino Marilyn “Oh, puoi aprire la porta, è così pesante”. A volte è divertente sentirsi così perché prima ero sempre “ ehi tu, ho aperto la porta!”.

Ho usato il senso dell'umorismo irlandese di mia madre per affrontare il trattamento del cancro. Che altro potevo fare, era la mia vita. Ho trovato il ridicolo in tutto. Lo faccio ancora. Appena prima della telefonata con te ho rotto il mio dente anteriore. Tutti intorno mi dicevano “oh mio Dio, dobbiamo trovare un dentista prima del programma” [Strictly Come Dancing]. Mentre io stavo pensando “ora posso dire propriamente 'thuffering thuccotash', che stranamente dicevo tutto il giorno perché indossavo il gatto Silvestro nella maglietta. Perché, sai, posso permettermi di fissare il dente. Andrà tutto bene.

Lorenzo