Anastacia: «Ho un titolo per un libro!»

Anastacia ha rilasciato un’intervista per il sito mikeymoscow.com, ad un vero e proprio fan che la segue dal suo singolo di debutto “I’m outta love”! La chat è stata fatta alcune settimane fa, quando la nostra Anastacia si trovava ancora nella sua casa a Los Angeles. 
All'inizio dell'intervista ha raccontato che la decisione di rilasciare il secondo Greatest Hits nasce dal ritorno con la Sony e dal fatto che il titolo del suo ultimo album Resurrection la riportava in un certo senso all’intero percorso fatto dal 2000, ha detto: “Lo trovo un momento migliore anche rispetto al primo Best of arrivato troppo presto secondo me”. Qui il resto dell'intervista tradotta.

- Sicuramente hai “pagato i tuoi debiti”, ma quali sono stati i momenti più e meno divertenti della tua carriera? 
Ce ne sono molti divertenti per cui è difficile dare una risposta precisa perché mi diverte davvero quello che faccio e come lo faccio. Non è divertente affrontare la tua salute e la vita privata in pubblico. Penso che molti lo dicano, ma questa è la cosa più difficile della carriera con cui però devi misurarti. 

- Sei venuta in Russia tante volte, cosa ti piace del nostro Paese? Segui qualche cantante russo? Hai collaborato con Dima Bilan.
In realtà mi piace vedere crescere il vostro Paese da quando sono venuta nel 2005. E’ proprio da quel momento, cioè solo 10 anni, che sono stata in grado di vedere la crescita del vostro paese. Credo che sia un po’ come vedere le “usanze occidentali', svilupparsi nella cultura russa. Ed è davvero emozionante vedere la gente sempre più consapevole delle altre culture.
E’ questa fusione che mi piace vedere: quando si acquistano cose diverse, ma rimanendo orgogliosi del proprio stile russo. E’ come se vuoi restare russo, ma con molte influenze differenti. 

- Hai mai pensato di fare un disco Sprock: 1/3 del disco soul, l’altro rock e la parte finale pop? 
Non so se riuscirò mai pensare a qualcosa di separato, perché quando faccio la mia musica la faccio in qualunque stile essa sia. La canzone stessa include l’energia Sprock, ma di solito non è al 100% un album Sprock, perché probabilmente sarebbe troppa energia in una sola volta [ride]. 
E’ un po’ il modo in cui faccio anche i miei concerti: mi piace avere una varietà, e dare al mio pubblico quasi un giro sulle montagne russe, invece di gettarli fuori dall’aereo senza paracadute.

- I tuoi concerti di solito erano enormi spettacoli con ballerini e cambi di costume, ma per il tuo ultimo “Resurrection Tour” hai deciso di spogliare tutto (non letteralmente però). È questo il modo in cui desideri esibirti adesso, con la tua grande voce al centro? 
No, non la penso così. Prima di realizzare il “Resurrection Tour” ho voluto prendere il titolo del tour e renderlo più una rinascita a partire dall'inizio spirituale, emotivamente e mentalmente e questo è il motivo per cui ho voluto fare il Q&A nei concerti, che non è usuale. A volte, quando ti esibisci con i ballerini e tutto il resto, ti dimentichi come è il fondo e si dimentica come era quando hai iniziato e non avevi lo stilista per i capelli e il truccatore. 
Volevo solo fare le cose in modo diverso rispetto a quello a cui erano abituati i miei fan e penso che è andato molto bene, perché davvero nessuno lo fa al mio livello, quindi è stato bello vivere il concerto ogni notte. E questo era quello che stavo cercando per sdebitarmi della dedizione che i fan mi hanno dato nel corso degli anni. Ora i fan vogliono il Q&A ad ogni concerto. Non posso farlo nelle arene! È così divertente. 

 - Se non fossi riuscita ad essere una cantante, quale sarebbe stato il piano B? 
Ho avuto la mia pausa come cantante quando avevo 28-29 anni, ho cominciato a pensare: 'Va bene, non sembra che stiano per darmi un contratto discografico o che avrò una carriera musicale. Ho bisogno di pensare a qualcosa da fare come lavoro, perché sto diventando troppo vecchia'. E ho pensato che mi avrebbe reso felice, se avessi ottenuto una laurea per diventare un’assistente sociale per i bambini o una terapista per i bambini. 
Mi piace aiutare gli altri, in particolare aiutare le giovani generazioni a cercare di capire qual'è il loro percorso. Questo è stato il mio desiderio e poi è spuntata la mia carriera proprio dietro l'angolo. Quindi sono molto contenta di non essere andata a quella scuola, perché penso che non sarei passata.

- Quante paia di occhiali hai realmente?
Ho i miei occhi “laserati” in modo da non avere problemi. Di solito non sono in grado di vedere lontano ed è il motivo per cui ho sempre indossato occhiali, ora vista la mia età ho bisogno di occhiali per vedere il mio Blackberry. Quindi forse mi metterò di nuovo gli occhiali fissi. Ho tanti occhiali, non so dire un numero, probabilmente circa 100. E’ un po' troppo, lo so. 

- Ho notato che nei programmi TV del Regno Unito spesso ti chiamano AnastaZia. Non può essere giusto, è possibile? 
Mia madre si è avvicinata alla pronuncia che non è quella corretta. Ma sono un’americana perciò si tende a dirlo. Penso che quando mia madre sentì “Anastacia” in uno spettacolo di Cechov prima che nascessi non si rese conto che non era con una C. Così ha scritto il mio nome con un C. 
Così ora tutti con il nome scritto come questo probabilmente sono stati influenzati da me, perché non è sicuramente il modo tradizionale. 

- Penso che la gente non sa che hai un grande senso dell'umorismo. E’ difficile rimanere positivi lavorando in questo settore? E hai mai pensato magari di scrivere una commedia, una sitcom? 
La gente mi dice: 'Oh, dovresti avere il tuo show'. Ma sin da giovane ho imparato che il modo per attraversare un sacco di momenti difficili era l’umorismo. E forse la diagnosi del morbo di Crohn è stata più semplice da affrontare.
Se pensi che i bambini negli ospedali sorridono perché ciò li aiuta ad attraversare la loro malattia. Penso sia la stessa cosa che è successa a me o per meglio dire al mio modo di essere, è una mia caratteristica voler far ridere le persone e trovare l'umorismo dove non c'è. Sono semplicemente me stessa e vivo con quella prospettiva che mi ha aiutata ad attraversare molte situazioni nella mia vita ed a prendere decisioni con una mente più lucida. Si tratta di prenderla alla leggera e farti scivolare tutto dalle spalle.

- Che ne pensi di scrivere un'autobiografia? 
Ho un titolo per un libro. L'ho avuto per ben dieci anni e so che vorrei raccontare il mio punto di vista delle cose che la gente non conosce. Non per raccontare le storie di altre persone, ma solo sul mio cammino, come sono cresciuta, quello che succedeva e diverse cose che penso interessino ai miei fan. Ma ancora non è accaduto per qualche motivo, non ho cercato un contratto editoriale, ma so che arriverà il momento giusto quando sarò completamente pronta. Accadrà, semplicemente non è ancora accaduto. 
Proprio come la mia prima linea di occhiali che lancerò in primavera con la Blumarine: è la prima volta che metto il mio nome su un paio di occhiali e la gente sarà sorpresa. Sono famosa per i miei occhiali, ma non ho mai avuto l'opportunità di fare l’accordo giusto. Stavolta c’è un legame perfetto e gli occhiali che ho in copertina [di Take This Chance] sono un modello che fa parte della linea di primavera. E’ così stimolante fare qualcosa che ho pensato per tanto tempo. Quindi penso che il libro alla fine lo farò dicendo la stessa cosa: 'Accidenti, ho pensato a questo libro per molti molti anni'.

- Quali sono gli artisti (e le canzoni) che preferisci in questo momento? 
C'è un sacco di gente che mi piace veramente. Mi piacciono gli Imagine Dragons e i The Black Keys. Anche se sono rock band, a piacermi sono le voci e il loro modo di scrivere la loro musica. Anche se non abbiamo la stessa voce potremmo scrivere lo stesso genere di energia e lavorare bene, sono una fan della vecchia guardia rock. Seguo i classici AC / DC e Led Zeppelin eppure mi piacciono Taylor Swift, Ed Sheeran, John Legend, ho una tale varietà di preferiti. Mi piace Macklemore, perché è così divertente. 

- Mi piacerebbe sentire un singolo Macklemore ft. Anastacia. Glielo twitterò! Infine, quando uscirà il prossimo album in studio? 
Andrò in giro per l’Ultimate Collection Tour e mentre sono in tour scriverò il prossimo album, perché se aspettassi fino dopo il tour probabilmente sarebbe troppo tempo. È così che ho fatto il mio ultimo disco, non mi piaceva far passare troppo tempo. 
Sono tornata a casa dal mio tour all'inizio di settembre e sto già facendo interviste per il prossimo. Non mi dispiace, perché i fan vogliono il progetto. Hanno seguito il mio tour per molto tempo e penso che siano pronti per qualcosa di nuovo!

Lorenzo