Anastacia: «Sono una Ferrari piena di benzina»

Anastacia ha rilasciato una nuova intervista per la stampa tedesca al noto sito Bild, parlando del tipo di evoluzione che ha subìto, delle motivazioni che la spingono a fare ancora musica e del suo grande sogno che ha da tempo. Per scoprirlo ecco la nostra traduzione dell’intervista:

Per te la domanda è particolarmente importante: come stai?
Sono estremamente felice. A volte viaggio ovunque, è estenuante. Ho appena terminato 111 concerti del tour con i miei più grandi successi. Poi ho lavorato ad un nuovo album che esce il 15 settembre. Quindi sono stata molto occupata. Ma mi fa piacere, mi sono divertita molto. 

L'album si intitola Evolution. Cosa vuol dire? La tua vita prima e dopo il cancro o altro? 
Si tratta dell’evoluzione degli ultimi 20 anni. Dal momento che sono maturata così in fretta. Ho fatto molti album, ho cambiato etichetta discografica, ho fatto un grande, grande album. Poi si ricomincia da zero e devi metterti di nuovo in gioco. Questa è un'evoluzione. Poi ci sono i problemi di salute, una corsa sulle montagne russe, e tutto quello che si impara dagli alti e bassi che accadono nella tua vita. È tutto così entusiasmante! 

Che cosa ci sarà nelle canzoni? 
Tutte hanno un messaggio, un lato positivo, hanno forza, sono molto ben scritte. Io stessa sono cambiata come donna, come persona, ho cambiato la mia dieta, ho trasformato tante cose in maniera diversa e credo in meglio. Di quello che c’è stato prima, non direi mai che me ne pento. Dico: impara da quanto successo. Sono orgogliosa del fatto che ero la persona che sono anche adesso e che posso essere un modello soprattutto per i miei giovani fan. 

Davvero hai giovani fan? 
E’ davvero un grande fan base giovane. ENORME! Molti avevano solo tre o quattro anni quando ho fatto i miei primi grandi successi, alcuni non erano ancora nati e altri sono cresciuti con la musica dei loro genitori che hanno ascoltato in radio. 

Negli anni '90 non c'erano mezzi di comunicazione social, Facebook, Instagram e Twitter. Il tuo lavoro è cambiato di conseguenza? 
Ancora oggi non dico "download" o "MP3". Dico CD, ma soprattutto, dico "copia fisica" invece del CD. Poi dentro ci sono le canzoni come prima nella “vecchia scuola”. Mi ci è voluto del tempo per abituarmi alle nuove cose, ma adesso ne sono una grande fan. Ma a volte arrivi alla sera dopo che hai lavorato tutto la giornata, stai per finire, e poi devi stare ancora sui social media. E se devo essere in auto e voglio postare qualcosa, devo aspettare che ci sia il Wi-Fi da qualche parte. 
Ho iniziato con Twitter, è stato il primo. La gente poi voleva comunicare con me direttamente e ha fatto di tutto per ottenere la mia attenzione. Uno ha scritto che aveva un jet, uno ha scritto che era amministratore di una grande azienda, ecc. 

Hai vinto grandi premi, hai venduto 52 milioni di album. Che altro ti spinge a continuare?
Amo quello che faccio. Amo la mia carriera e non credo in queste cifre. Penso piuttosto che mi fermerò quando non proverò più divertimento. Ma al momento non è così. Penso anche che non ci sia un’età in cui si debba inevitabilmente interrompere la carriera. I Rolling Stones e U2 dimostrano che non ha nulla a che fare con l'età. E finché la voce c’è… 

Come affronti tutto quello che hai passato? 
Ci sono state molte sfide nella mia vita, non ho avuto del tempo perché l’ho perso molto attraversando i miei problemi di salute. So di averlo avuto, so che può tornare, non so quando “qualcuno” mi prenderà, e non voglio spingersi oltre il confine. Ne sono molto consapevole di questo. Sono una Ferrari, sempre piena di benzina. Voglio lavorare così, ma a volte devo stare attenta. Sono solo un essere umano. 

Qual è il sogno più grande della tua vita?
Voglio scrivere la mia autobiografia. Lo sto dicendo da dieci anni. Ma non ne ero ancora pronta a farlo. Sto facendo molte interviste, ma non puoi mai dire tutto quello vuoi dire. Vuoi entrare nei dettagli, ma non sai se poi verrà scritto correttamente. Voglio scrivere in maniera esatta e dal mio punto di vista. Voglio che le persone imparino da determinate cose e situazioni. Vorrei avere il libro finito prima che mia madre muoia, perché voglio il suo contributo e, naturalmente, quello di mia sorella. Siamo una famiglia molto unita. In quattro, anche mio fratello è cresciuto come una famiglia di orsi, così vicino a noi. Il libro arriverà nei prossimi cinque o dieci anni. Devo solo trovare chi lo scriva. Deve avere il mio senso dell'umorismo e scrivere i testi seri. Ad esempio, la parola "cancro". La parola è spaventosa? 

Sì, certo! 
Ok, se si sente la prima volta, ti spaventa. Quando ho avuto il cancro, ho dovuto vedere oltre l’apparenza. Ho guardato a terra. Ci sono le prime tre lettere, che sono? 

C-A-N. Can! Can! 
Devi prendere le persone che ne sono coinvolte, o perché conoscono qualcuno che ha il cancro. Quindi dirgli, da Cancer, Can: "Puoi farlo", è il messaggio! Puoi combattere, puoi sconfiggere la malattia. È così che ragiono. Essere positivi! Sempre!

Lorenzo